TORINO – Il difensore della Juventus Giorgio Chiellini si è raccontato in una lunga intervista concessa questa mattina a Il Giornale: “Astori? Il dolore è troppo grande, preferisco il silenzio. Kane lo metto con gli alieni? “Stiamo parlando di un giocatore che sta tra i primi tre-quattro attaccanti del mondo. Domani la Juventus deve fare la Juventus. Se facciamo la nostra partita, vinciamo. Il Tottenham è votato all’attacco, ha tanta qualità e concede qualcosa: non verranno all’arrembaggio ma le caratteristiche non le cambi in un giorno. Speriamo di aver più giocatori possibili per avere più armi a partita in corso. Sono in leggero vantaggio loro: hanno fatto due gol in casa nostra e qualcosa vorrà pur dire. Ma è tutto aperto e lo sanno anche loro. Decisiva la nostra difesa? Siamo più preparati, perché dopo l’andata li conosciamo un po’ di più. Davanti hanno quei quattro che non ti danno riferimenti. Andiamo a Londra con equilibrio, senza slogan. È sempre stata la nostra forza”.
RINNOVO – “Lo faremo, prima pensiamo al campo. Juventino a vita? Dopo questi altri due anni, non credo ci sarà tanto spazio per altre esperienze. Avrò 34 anni ad agosto… Non pensavo di mantenere questi standard. Non ho l’esplosività di dieci anni fa, ma ho una maturità completa: guadagni così tanto in esperienza, che ti stanchi meno. Meno falloso? Forse perché sprechi meno energie e sei più lucido. Ho trovato un buon equilibrio, ma è tutta la squadra che aiuta il singolo”.
LA SQUADRA – “Noi siamo tante piccole aziende. Normale che uno curi i propri interessi, però da solo non vai da nessuna parte e non aiuti neanche te stesso. Alla fine la tua azienda migliora se la squadra raggiunge i risultati. L’alchimia è difficile da ritrovare, ma è quello che ti fa rendere di più. Ogni anno è diverso, con tanti nuovi arrivi e questa è la difficoltà principale. Non è merito dello zoccolo duro. La cosa più importante è la testa, la società. L’anima vincente resta sempre lì. Poi a scendere, nel bene, ma anche nel male, viene tutto a cascata. Alla base c’è la programmazione”.
RITORNO IN NAZIONALE – “C’è un vuoto nello stomaco, che non si è certo cancellato in questi mesi. La fortuna è essere troppo impegnati per pensarci. Ho parlato con Di Biagio. Si torna a Coverciano per senso di responsabilità. Critiche a Buffon? Il calcio è bello perché ne possono parlare tutti. Ritengo che la scelta di Gigi sia giusta. Non per dare un contentino, nessuno di noi ha bisogno di contentini. C’è un percorso graduale da fare. Non è che puoi cambiare tutto solo perché hai perso una partita. Da qui a giugno sarà così. Poi vedremo chi sarà il ct e ci saranno altre valutazioni da fare”.
IL SUO ESSERE JUVENTINO – “Gigi mi passerà la fascia? Personalmente spero che giochi il più possibile. Comunque sarà molto più grande il vuoto fuori dal campo che non dentro, non perché non sia bravo ma per tutto quello che abbiamo vissuto. Uno sguardo e ci capiamo. Cos’è la Juventus dopo averci giocato tredici stagioni? Sono in famiglia e do tutto me stesso. Dopo spero di dare una mano, in qualsiasi modo servirà. Sono fortunato a essere diventato parte della storia di questo club. Il mio simbolo è il turbante che le fascia la testa? Rappresenta quella cosa che ho dentro da sempre e mi fa stare in mezzo a campioni incredibili. Se mi sento un leader? Ognuno ha un ingrediente da mettere. Io non potrò mai essere Pjanic con il suo aroma delicato, ma lui non ci potrebbe essere senza Chiellini. La cosa più difficile è trovare la miscela perfetta. L’allenatore è stato bravo a scovarla. Allegri? Intelligente. Non si fa problemi a prenderci testa a testa. Tutti. E ha quella capacità di leggere la partita che non si insegna. Speriamo di fare gol al momento giusto”.
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