Marotta premiato al Teatro Regio di Torino: “Noi vogliamo sempre vincere, i conti si fanno dopo”

L'amministratore delegato Beppe Marotta è stato premiato nell'inaugurazione dell'Anno Sportivo Piemontese. Dal nostro inviato

TORINO – Quello del Teatro Regio è un palco importante. Ma Beppe Marotta cavalca anche l’emozione. Del resto, la fierezza del suo lavoro supera qualsiasi contesto. Lo sa che ogni premio è meritato, che ogni pacca sulla spalla equivale a un piccolo ‘bravo’ che si sussurra quotidianamente. Lo sa e fa bene a mostrarsi orgoglioso, in quest’annata in cui la Juve è costretta a fare la parte dell’inseguitrice. E mal volentieri.

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Tra i personaggi di spicco presenti alla manifestazione, anche il sindaco Chiara Appendino e il presidente Coni Giovanni Malagò. Proprio quest’ultimo ha parlato di Marotta: “Un saluto all’amico Beppe Marotta al quale sono legato a un rapporto di amicizia e che ci sta dando una mano, non lo nascondo, a risolvere le varie situazioni con il commissario straordinario della Figc in modo che possa tornare il prima possibile a gestire le altre attività”, il suo commento.

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Prende la parola Beppe Marotta. “In un mese avremo impegni diversi in competizioni diverse. Lo spirito è sempre quello entrare in campo vincere, i conti si fanno dopo, com’è che si dice?
Sono emozionato, devo dirlo. La lettura di prima mi ha riportato indietro nel tempo, quando ero ragazzino e iniziavo l’attività che poi è stata la mia carriera fatta di grandi risultati. Sono orgoglioso di ricevere questo premio che ritiro io ma che rappresenta la squadra e la sua vittoria. Quella pure invisibile, di donne e uomini della Juventus che ogni giorno supportano undici giocatori in campo per avere successi prestigiosi. Vi ringrazio per stima e fiducia, ricevere questo premio ha grande senso di responsabilità per me come dirigente. L’obiettivo importante non è solo creare una struttura organizzativa, quello di prendere talenti, ma anche di trasmettere i valori. Noi gestiamo 700 tesserati circa, molti di questi bambini che saranno gi uomini del domani. Parecchie volte ho assistito a giocatori che spinti dall’illusione di diventare campioni, poi si sono persi e si sono trovati in grandi difficoltà. Questo è uno dei compiti che dobbiamo svolgere, lo sport è una palestra di vita, fucina di uomini prima che di atleti. L’auspicio è che questo riconoscimento mi dia ancora più stimoli nello svolgere questo ruolo”.

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A margine dell’evento, l’amministratore delegato ha poi aggiunto ai giornalisti presenti. Di seguito le sue dichiarazioni.

Su Allegri: “Ha dimostrato, partendo dallo scetticismo generale, di essere non solo all’altezza della Juventus, ma essere uno dei migliori allenatori in circolazione, parlano i risultati conseguiti, parla ciò che lui ha dimostrato di poter ottenere sul campo, quindi grandi consensi e quindi è un rapporto che si è creato tra l’indifferenza, ma oggi sta regalando a tutti, alla società, a lui stesso e ai nostri tifosi delle grandi soddisfazioni., per cui sono certo che continuerà”.

Sul Napoli: “Giocar bene non ti dà direttamente la vittoria. Sarà decisivo lo scontro diretto? Sarà importante, ma credo che da qui alla fine ci sono tanti punti a disposizione, tante partite da affrontare e spesso anche partite scontate possono rivelarsi difficili e dai risultati davvero inaspettati”.

Su Higuain: “Botta alla caviglia, fastidiosa. Il trauma è osseo e parte dello staff ci fa parecchia attenzione. Esiste la giusta e logica prudenza nel rimetterlo in campo, ma non è grave. Preferiamo si risolva al meglio”.

Su Emre Can: “Uno dei giocatori più appetibili per valore e status. Normale che si sia creata una rosa di pretendenti per averlo come giocatore, noi facciamo la nostra strada, sapendo che c’è della concorrenza tra i migliori al mondo. Il destino del giocatore è nella propria testa. Se viene a Torino saremo contenti, altrimenti coglieremo un’altra opportunità”.

Su Buffon: “Lui è concentrato sul presente, l’ha detto negli ultimi giorni. Un presente che ha tante strade difficili da affrontare, la partita di sabato all’Olimpico, Londra, altri match di campionato. Poi la finale di Coppa Italia. Affronteremo il futuro e ne discuterà con il presidente. Il rapporto tra lui e la società è idilliaco”.

Su Darmian: “Giocatore bravo e interessante, ma non è nostro”

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